Canyonlands - Island in the Sky

Ci svegliamo nell’area per primitive camping di Cotter Mine road. Il sole splende alto nel cielo e c’è molto meno vento di ieri. Facciamo colazione con i muffin presi ieri al City market e ci avviamo verso Island in the Sky, il settore più frequentato del Canyonlands National Park. Ripercorriamo quindi la strada UT-313, questa volta lasciando a sinistra il Dead Horse point state park e proseguendo fino all’ingresso del parco, dove troviamo un po’ di coda, che si smaltisce comunque in una decina di minuti.

Mesa arch

Ci fermiamo al visitor center per prendere meglio contezza delle opportunità del parco e ci dirigiamo poi ad esplorarlo. Come prima cosa ci fermiamo al parcheggio del Mesa arch, raggiungibile in un quarto d’ora a piedi per sentiero asfaltato. Chiaramente il sito è molto frequentato, essendo una delle attrazioni principali del parco ed essendo anche facilmente raggiungibile. E in effetti troviamo l’arco attorniato da turisti. Oltretutto, essendo noto per le foto all’alba, ora si trova controluce, situazione non ideale per la fotografia. È comunque notevole, specialmente considerando il contesto in cui si inserisce, ovvero il ciglio del canyon con sotto il White rim e il Colorado river che scorre in lontananza. Island in the Sky, infatti, presenta una forma pressoché triangolare con i due fiumi, Colorado e Green river, che lo delimitano e si uniscono al suo margine meridionale.

Viewpoints sul canyon

Dopo il Mesa arch proseguiamo lungo la strada principale del parco fermandoci al Buck canyon overlook. Questo belvedere, non particolarmente segnalato dalle guide, regala invece un ottimo colpo d’occhio sul canyon dove sono evidenti le sterrate sul White Rim percorribili solo in 4x4. La stessa zona visibile da qui è quella in cui è stata girata la scena finale di Thelma e Louise. Al belvedere troviamo una sorta di Magic bus, abitato da una coppia di fricchettoni con cane, anch’essi in visita al parco.

Proseguiamo fino al Grand view overlook, piuttosto frequentato, a giudicare dalla quantità di auto parcheggiate. Si tratta del punto panoramico alla fine della strada del parco, quindi anche di quello che più si protende nel canyon. Già dai dintorni del parcheggio si gode di belle viste ma, volendo, è possibile percorrere un sentiero che consente di proiettarsi ancora più nel canyon. Visitiamo anche l’Orange overlook, con vista sul lato occidentale del parco, sul canyon scavato dal Green River, e il White rim overlook sul lato orientale, con viste spettacolari simili a quelle del Buck canyon overlook.

A questo punto, appagati dalla seppur rapida visita del parco, torniamo al visitor center a fare acqua e ripercorriamo la strada UT-313 verso Moab, per poi svoltare a sinistra sulla strada US-191 in direzione nord e, da qui, prendere la I-70 verso ovest.

Per un’ora circa attraversiamo solo paesaggi color senape brulli e desertici, con poche costruzioni ed elementi caratterizzanti. Dopo Green River imbocchiamo la UT-24 e ci indirizziamo verso il Goblin state park. Percorriamo il tratto di strada in mezzo al nulla, seguiti da due camper ma non sicuri di essere nella giusta direzione. Arriviamo al visitor center. Ragioniamo un attimo: sono già le 17:30, questo parco non è coperto dal pass per i parchi nazionali pertanto andrebbe pagato a parte. Abbiamo tempo a sufficienza? Ci rispondiamo di no. Cercando ispirazioni al visitor center stesso, optiamo per tornare indietro di poco e dirigerci verso il Little Wild Horse canyon, dopo aver ricevuto qualche informazione dall’addetta del centro visitatori.

Little Wild Horse canyon

Riprendiamo quindi la macchina e imbocchiamo la prima strada a sinistra che si inoltra in un ambiente desertico e selvaggio costituito da ampi spazi con ai margini calanchi di sabbia e arenaria dalle forme e dai colori particolari. Ci fermiamo per qualche scatto e proseguiamo fino al piccolo parcheggio di accesso ai canyon. Il sentiero infatti, dopo mezzo miglio, si biforca permettendo l’accesso a due differenti canyon, il Bell canyon e il Little Wild Horse canyon, fra loro connessi anche all’estremità opposta rispetto all’imbocco del sentiero, creando così un anello di 8 miglia. Vista l’ora tarda (sono già le 18 passate), decidiamo di percorrere solo un tratto del secondo per poi tornare sui nostri passi prima che faccia buio. Ci incamminiamo e, in breve, il sentiero si infila nel letto di un fiume secco. Procediamo su ghiaia e piccoli ciottoli poco compressi, che comportano una progressione non proprio comoda. Arriviamo al bivio dei due canyon: scegliamo quello di destra, appunto il Little Wild Horse. Dopo un tratto relativamente largo, le pareti di roccia lavorate dall’acqua si restringono, formando anse pronunciate. Viene a crearsi un vero e proprio slot canyon, simile all’Antelope canyon ma un po’ meno “aggraziato”. Al termine del tratto molto stretto, il canyon si allarga di nuovo e qui valutiamo di rientrare, avendo percorso poco più di un miglio dalla partenza del sentiero.

Arrivati alla macchina ripercorriamo a ritroso la strada fino a ritrovarci sulla statale UT- 24. Procediamo in direzione Capitol Reef National Park, stimando un po’ più di un’ora di guida. L’ultimo tratto si rivela decisamente panoramico con, alla nostra destra, le Purple mountains, che vediamo però solo in controluce, e una serie di altri rilievi dalle forme e dai colori bizzarri lungo il tragitto. Proviamo a raggiungere le piazzole per il campeggio libero mappate su Free campsites e le troviamo tutte in un piacevole contesto verdeggiante accanto al fiume Fremont… peccato che si tratti di terreni privati! (In effetti uno dei commenti sul sito lo ipotizzava). Proseguiamo esplorando le brevi strade laterali, quasi tutte lato fiume. Alcune paiono interessanti ma sono già occupate, pertanto procediamo fino a Notom Road, subito prima dell’inizio del parco e ci infiliamo nella prima laterale a destra, trovando spiazzi con anelli di pietre per il fuoco. Ci fermiamo accanto a uno di questi notando un altro paio di camper non lontani. Prepariamo la cena dopo di che, con il vento che soffia forte, ci mettiamo in assetto notturno.

Tips Canyonlands NP: accesso 15 $/persona oppure 30 $/veicolo. La tariffa a veicolo si riferisce al mezzo, purché privato, e ai visitatori che porta (max 15).

Se si intende visitare più parchi, conviene considerare il pass annuale America the Beautiful che, per 80 $, consente l’accesso a tutti i parchi nazionali americani - ma non ai parchi statali - nell’arco di un anno. Il pass può contenere fino a due nominativi, pertanto può essere utilizzato - per esempio da un coppia o nucleo familiare - per poi essere ceduto ad altro visitatore che apporrà la propria firma nel secondo spazio a disposizione. Canyonlands NP rientra fra i parchi inclusi.

Island in the Sky: il settore più frequentato di Canyonlands; presso il visitor center è disponibile Wi-Fi gratuita

Goblin state park: accesso 20 $, valido per due giorni

Little Wild Horse canyon: accesso gratuito; è situato a breve distanza dal Goblin state park, in fondo alla Wld Horse road (CR-1013)

Capitol Reef NP: accesso gratuito; pedaggio Scenic drive: 10 $/persona oppure 20 $/veicolo. La tariffa a veicolo si riferisce al mezzo, purché privato, e ai visitatori che porta (max 15). Il pedaggio è incluso nel pass annuale America the Beautiful sopra richiamato

Se non diversamente specificato i siti visitati sono ad accesso gratuito