Antelope Canyon

Ci svegliamo intorno alle 8 nel Motel 6 di Page. Una bella nottata di sonno al caldo ci ha consentito di riprenderci dalla piccola impresa di ieri. Prima di dedicarci all’escursione di oggi, facciamo una ragionata sulle opzioni per la visita della Monument Valley di domani. Timorosi di non riuscire ad accedervi con la nostra macchina, un po’ per il fondo stradale sassoso (dal sito web ufficiale non è chiaro se l’utilizzo di un’auto dal SUV a crescere sia solo consigliato oppure obbligatorio), un po’ per via del numero limitato degli accessi consentiti a partire da quest’anno (solo 15 auto private al giorno), optiamo per prenotare un tour guidato. Volendo vedere la Monument Valley all’alba, l’unica opzione che troviamo acquistabile online è la visita da 3 ore con Sandstone tour. Prendiamo i biglietti e lasciamo il motel.

Antelope Canyon

La visita all’Antelope Canyon è uno dei pezzi forti del nostro itinerario: per lo meno ci aspettiamo molto da esso. Abbiamo organizzato, infatti, il nostro viaggio sulla base di alcuni paletti, primo fra tutti la scarsa disponibilità di tour per visitare il noto slot canyon, accessibile esclusivamente con visita guidata. Dalle informazioni trovate sul web, pare che l’Upper Canyon sia più fotogenico: nel momento in cui ci siamo decisi a prenotare, infatti, la disponibilità nelle date per noi papabili era nulla. Ci siamo pertanto affrettati ad accaparrarci due biglietti almeno per il Lower Canyon.

Le opzioni ancora disponibili non erano tante per cui abbiamo prenotato una visita alle 11:15 e una alle 12:45 con Dixies tours. Confesso che, da ex teenager degli anni ‘90, l’Antelope Canyon mi è rimasto impresso fin da allora dal video di una canzone di Britney Spears. Ci rechiamo sul posto: la sede operativa di Dixies è proprio in prossimità dello slot canyon. Dal momento che ci sono stati alcuni annullamenti dell’ultimo minuto, ci viene data la possibilità di effettuare la visita insieme.

Lower Canyon

Muniti di mascherina e macchina fotografica, attendiamo il nostro turno insieme ad altri visitatori. Veniamo divisi in gruppetti di 6-7 persone condotti ciascuno da una guida. La nostra è Jerry, di cui avevamo letto ottime recensioni su internet. Il tour dura circa un’ora e i tempi sono, ahimè, piuttosto rigidi in relazione all’avvicendarsi dei vari gruppi uno dopo l’altro.

Raggiungiamo il canyon a piedi dalla sede di Dixies e scendiamo dentro di esso tramite una serie di scale metalliche. Ci viene spiegato come si è formato il canyon e come, ogni tanto, in seguito a temporali copiosi, venga chiuso per allagamento (ci vengono mostrati video molto esaustivi). Lo slot canyon è spettacolare per via delle formazioni e dei colori giallo, arancio e quasi rosso dati dal tipo di roccia e dal modo in cui la luce entra nel canyon stesso.

La progressione necessita a tratti di passerelle e scalette metalliche. In altre parti le tortuose pareti del canyon si stringono tanto da consentire il passaggio di una sola persona alla volta. Ci ritroviamo più volte incantati a scattare fotografie e veniamo bonariamente richiamati all’ordine da Jerry che tiene conto dei tempi della visita.

L’Antelope Canyon si trova all’interno della riserva dei nativi Navajo, molti dei quali - lo stesso Jerry - lavorano nell’ambito delle attività turistiche presenti sul loro territorio. Proprio il fatto che il canyon si trovi all’interno della riserva ci ha fatto più volte ragionare sul fuso orario qui applicato. Nella riserva, infatti, vigono regole particolari di cui tenere conto in aggiunta al cambio di fuso orario già dovuto al passaggio da uno stato all’altro (per esempio dall’Arizona allo Utah).

La stessa riflessione dovremo fare per il tour alla Monument Valley di domani in modo da non rischiare di perdere il tour. La visita dell’Antelope Canyon ci lascia pienamente soddisfatti, se non addirittura colpiti.

Lake Powell

A questo punto, essendoci liberati prima del previsto, dal momento che comincia a fare caldo, ci dirigiamo verso il Lake Powell, che si sviluppa immediatamente a nord di Page, all’interno della Glen Canyon National Recreation Area. Il primo approccio al lago artificiale è da un alto belvedere situato sul margine sud del lago stesso. Jerry ci ha parlato degli Hanging gardens di cui troviamo il trailhead senza però avere una seppur vaga idea dell’itinerario per raggiungerli e della sua lunghezza. La pigrizia prevale e optiamo per una location ventilata vista lago dove fare un pic-nic. Il lago è di grandissime dimensioni quindi la sua esplorazione comporta inevitabilmente una selezione: adocchiamo da lontano una zona, sulla riva opposta, che pare costituita da spiaggette. Attraversiamo il Glen Canyon dam bridge che corre, appunto, accanto all’omonima diga che ha consentito la formazione del Lake Powell. Da qui entriamo nella Glen Canyon National Recreation Area - sfruttando il pass dei parchi - e ci rechiamo presso la Wahweap marina.

Qui ci rendiamo conto che non ci sono vere e proprie spiagge ma che la costa, dove non scende a picco nell’acqua, va comunque giù rapidamente. Il compromesso che troviamo è un piccolo molo di legno dove ci sediamo con i piedi a mollo in compagnia di due simpatiche anatre, che ci vengono incontro in cerca di cibo. Nella giornata di oggi avevamo ipotizzato anche una visita alla conformazione rocciosa denominata New Wave, conosciuta quale “versione B” della più nota e fotogenica Wave, per visitare la quale sarebbe stato necessario un biglietto vincente della lotteria dedicata, un po’ come già visto per il Bright Angel campground. Abbiamo ormai capito infatti che, a partire dagli ultimi anni, in diversi siti è stato adottato questo sistema per gestire le numerose richieste di visita, laddove l’alto numero di visitatori comporti dei rischi per il sito stesso - come nel caso della Wave - o per i visitatori - come nel caso del sentiero per l’Angels landing nello Zion National Park. Alla fine abbiamo preferito rimanere al lago a rinfrescarci e ora, dopo un passaggio al Walmart di Page per una mini spesa, ci rechiamo all’ultima tappa della giornata: l’Horseshoe bend.

Horseshoe bend

Attrattiva naturale sempre più nota - dicono - anche grazie ad Instagram e, più in generale, alle numerose fotografie postate sui social, l’Horseshoe bend consiste di una profonda ansa a forma di ferro di cavallo compiuta dal fiume Colorado - che ci renderemo conto essere quasi onnipresente durante il nostro viaggio. Lasciamo l’auto al parcheggio dedicato e percorriamo il breve sentiero verso l’Horseshoe bend, che dovrebbe dare il meglio di sé alla luce del tramonto. In effetti è spettacolare, nonostante la moltitudine di gente presente. Al di là di qualche sporadico fotografo serio con cavalletto, la maggior parte dei turisti è venuta qui con l’intento di scattarsi un selfie. Troviamo un angolino libero vicino al ciglio dello strapiombo e attendiamo.

Quando il sole raggiunge l’orizzonte iniziamo a fotografare e facciamo vari tentativi, non essendo ancora ferratissimi sugli scatti all’alba e al tramonto. Notiamo un paio di canoe che si muovono lungo il fiume, ormai scuro e completamente in ombra, e che approdano su una minuscola spiaggetta. Ci godiamo ancora un po’ il magico panorama e poi torniamo alla macchina per l’ultimo sforzo della giornata: avvicinarci alla Monument Valley per il tour di domani che comincerà alle 6:15 del mattino. Lasciamo Page e guidiamo lungo la AZ-98 e poi lungo la US-160 fino a Kayenta, dove ceniamo presso il McDonald locale. Anche qui proviamo a chiedere chiarimenti sul fuso orario della riserva ma ci vengono date indicazioni differenti da quelle ricevute questa mattina da Jerry. Ci sembrano però più logiche e attendibili, soprattutto in relazione al fatto che il nostro tour all’alba comincia poco dopo le 6 e che quindi, per quell’ora, il sole non dovrebbe essere ancora sorto. Essendo già tardi, scegliamo una vicina e non particolarmente bucolica location dove fermarci per la notte. Fortunatamente la temperatura sembra molto più generosa rispetto alla nottata trascorsa accanto al Grand Canyon NP.

Tips
Motel 6, Page: si tratta di una catena di motel che ritroveremo anche in Utah; camera doppia 83 $/notte

Lower Antelope Canyon con Dixies tours: 66 $/persona, si consiglia di prenotare con forte anticipo per via delle disponibilità limitate. L’Antelope Canyon è al momento visitabile solo mediante tour guidati

Glen Canyon National Recreation Area: accesso 15 $/persona oppure 20 $/veicolo. La tariffa a veicolo si riferisce al mezzo, purché privato, e ai visitatori che porta (max 15)

Se si intende visitare più parchi, conviene considerare il pass annuale America the Beautiful che, per 80 $, consente l’accesso a tutti i parchi nazionali americani - ma non ai parchi statali - nell’arco di un anno. Il pass può contenere fino a due nominativi, pertanto può essere utilizzato - per esempio da una coppia o da un nucleo familiare - per poi essere ceduto ad altro visitatore che apporrà la propria firma nel secondo spazio a disposizione. La Glen Canyon NRA rientra fra i parchi inclusi

Horseshoe bend: accesso gratuito; costo parcheggio: 10 $

Monument Valley: tour all’alba con Sandstone tour, 90 $/persona, durata 3h

Se non diversamente specificato i siti visitati sono ad accesso gratuito