Snøvegen e Næroyfjord

Ci svegliamo con la luce del sole che attraversa gli spiragli fra le tende del furgone; facciamo colazione con le girelle alla cannella prese ieri pomeriggio al Lustrabui, scaldate appena su un padellino. Discrete, ma niente a che vedere con quelle mangiate l’anno scorso a Reykjavik. Passa qualche rara macchina/moto diretta a Vindedalen, dove finisce la strada.

Snøvegen

Lasciamo lo spot dove abbiamo trascorso la notte e ci mettiamo in moto alla volta della Snøvegen, la “strada della neve”, che collega Læerdal con Aurland. Il nome ufficiale della strada è in realtà Aurlandsfjellet ed è considerata una delle strade turistiche nazionali della Norvegia.

La giornata è bellissima e si sta bene in t-shirt e pantaloni corti. Imbocchiamo la Snøvegen e iniziamo pian piano a salire in mezzo al verde. Gli alberi cominciano a diradarsi e la vegetazione si presenta sempre più bassa. Iniziamo ad intravedere qua e là, fra il verde, chiazze di neve. Ci fermiamo ai punti di sosta Vedahaugane e Flotane: quest’ultimo, in particolare, si trova in una zona costellata di laghetti, piccoli nevai e cascatelle, molto suggestivo.

Il panorama prosegue sempre con l’alternanza del verde dell’erba, al bianco della neve e al blu dell’acqua in cui si specchia il cielo. Qua e là, qualche casa rossa isolata, apparentemente disabitata. Incontriamo numerosi ciclisti. Procedendo ancora, la strada comincia a scendere nella vallata di Aurland, la neve sparisce, compaiono pecore, spesso anche in mezzo alla strada, e aumenta il traffico.

A tratti la carreggiata è così stretta che occorre fermarsi in uno slargo per lasciare passare chi viene nella direzione opposta. Facciamo l’ultima tappa del tragitto allo Stegastein, un punto panoramico dove è installata una moderna e biomorfa passerella in legno e vetro che si affaccia sul fiordo. Ci godiamo la vista ripensando a quella “mancata”, causa cielo coperto, al Geirangerfjord. Accanto alla passerella ci sono altrettanto moderni bagni con una parete interamente vetrata che si affaccia sulla valle.

Lærdal tunnel

Arrivati ad Aurland, per soddisfare la curiosità ingegneristica di Ste, imbocchiamo il Lærdal tunnel, la galleria più lunga del mondo, di ben 24,5 km. In meno di mezz’ora ci riporta a Lærdal, in maniera molto più rapida, ma anche assai meno panoramica, della Snøvegen. Terminato il tunnel lo imbocchiamo nuovamente in direzione opposta verso Aurland e proseguiamo fino a Flåm.

Flåm

La nostra intenzione è ora quella di visitare il noto Næroyfjord: ci fermiamo in un’area di sosta lungo la strada con l’idea di pranzare rapidamente e comprare online i biglietti per la crociera sul fiordo. Purtroppo, però, l’imbarcazione per il Næroyfjord delle 14 con la combinazione del rientro a Flåm in bus risulta al completo (peccato, ieri sera risultava ancora disponibilità di posti).

Cambio di programma! Ci rimettiamo in moto e arriviamo nel minuscolo paesino di Flåm, praticamente costituito solo da uffici turistici, campeggi e altre accomodations e servizi legati alle crociere sul fiordo e alle escursioni, intenti a verificare se ci siano ancora biglietti disponibili con l’acquisto diretto. Un’immensa nave da crociera è ferma nel piccolo porticciolo, sembra un enorme condominio.

Parcheggiamo (incredibile: la sosta è gratuita ovunque!) e ci dirigiamo al centro informazioni che vende i biglietti per le escursioni nella zona. Chiediamo le disponibilità per le crociere e ci viene detto che per quella delle 14 ci sono ancora posti disponibili ma che il bus del ritorno è pieno quindi dovremmo aspettare il successivo, un’ora dopo. Accettiamo comunque in quanto ci siamo documentati un po’ sul web e l’intervallo fra le 14 e le 17 pare essere quello con la luce migliore. Chiediamo informazioni anche sulla Flåmsbana – il treno che da Flåm raggiunge Myrdal – per domani mattina, e compriamo i biglietti andata e ritorno per il treno delle 11: ci vengono consigliate le ore centrali della giornata in quanto il treno attraversa una valle in alcuni punti un po’ stretta. Torniamo al furgone, mangiamo veloci un boccone improvvisato e, vedendo arrivare l’imbarcazione che ci porterà nel fiordo, ci spostiamo sul molo dove c’è già una lunga coda di persone in attesa.

Næroyfjord

L’imbarcazione è all’avanguardia: in fibra di carbonio ed elettrica. Il cielo nel frattempo si è coperto, esattamente come è successo per il Geirangerfjord. Amen! La barca parte, silenziosissima. Percorriamo lentamente l’Aurlandsfjord (la crociera dura 2 ore) e, al suo termine, dove si apre il più grande Sognefjord, viriamo verso sud-ovest, accedendo allo stretto e profondo Næroyfjord, patrimonio UNESCO. Peccato solo la luce debole e il cielo grigio. Il fiordo è davvero spettacolare e, procedendo, continua a stringersi. In qua e in là notiamo canoe gialle intente ad esplorare gli anfratti del fiordo.

Arriviamo a Gudvangen, che non può nemmeno definirsi un vero e proprio abitato. Troviamo una sorta di “bar” dentro il Joker presso la stazione di servizio della Shell, pressoché unico punto di ristoro oltre al ristorante sul molo. Passata un’ora, ci portiamo alla stazione bus e prendiamo il pullman di rientro a Flåm. Il tragitto, della durata di 20′, si svolge quasi interamente dentro al Gudvanga tunnel, lungo quasi 11,50 km: inevitabilmente ci addormentiamo!

Arrivati a Flåm ci dirigiamo al vicino Flåm Camping & Hostel dove ci fermiamo per la notte. Finalmente ci concediamo una lunga doccia (gettone da ben 6 minuti!) e ceniamo con un’abbondante pentolata di linguine Voiello al sugo di pomodoro, orgogliosamente preparate nella cucina comune chiacchierando con altri viaggiatori stranieri. Alle 23 stiamo già dormendo.

Tips
Parcheggio Briksdalsbreen: 50 nkr

Pacchetto crociera Flåm-Gudvangen sul Næroyfjord (durata 2 h) con rientro in bus + Flåmsbana a/r: 1185 nkr a persona

Flåm Camping & Hostel: 290 nkr per 2 persone + campervan; doccia: 10 nkr (durata 6′)

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