Azrou e Fez

La giornata comincia con una bella colazione nella sala da pranzo di Maison Duffal. Dopo aver giocato un po’ nel giardino soleggiato con Lucky, il cane del b&b, saldiamo cena e pernottamento e torniamo alla macchina. Sul tetto di una casa vicina notiamo una serie di grossi e folti nidi, forse di cicogna.

Bertucce

Attraversiamo Azrou senza fermarci, notando cani randagi e una moschea ben tenuta e ripercorriamo il tratto di strada lungo il quale si potrebbero avvistare delle scimmie, ieri assenti. Notiamo una serie di macchine a bordo strada ed eccole: macaco berbero, ovvero bertuccia! Belle grandi, si avvicinano alle persone senza paura, soprattutto adocchiano cibo in mano. Un marocchino ci vende un sacchetto di noccioline per 10 dh. Una scimmia ci corre subito incontro e prende le noccioline direttamente dalle mie mani. Mi giro verso Ste che sta pagando e la scimmia praticamente mi strappa metá del sacchetto con le noccioline dalla tasca. Mica scema! Ci gioco un po’, mettendole davanti una nocciolina e poi spostandola all’ultimo secondo e questa tenta in tutti i modi di strapparmela di mano. Dalla parte opposta della strada ci sono anche scimmiette baby che cercano di prendere le noccioline sporgendosi dai rami di un albero. Finite le esche, perdiamo ogni attrattiva agli occhi delle bertucce.

Ifrane

Torniamo sui nostri passi e ci dirigiamo verso Ifrane, la “Piccola Svizzera”, nota come la “città più pulita del Marocco” che ci rimane impressa per l’enorme quantità di rami e foglie d’albero per terra praticamente ovunque: la causa, probabilmente, è il vento violento che ha soffiato negli ultimi giorni.

Ci fermiamo presso il ridente parco cittadino caratterizzato da un laghetto e da una grande quantità di aironi e, proseguendo, presso il lago Aoua, al contrario, estremamente asciutto. Ragazzini al galoppo ci corrono incontro su cavalli bardati con selle e agghindi multicolori. Ci propongono di cavalcarli “no argent” ma sappiamo bene che poi alla fine chiederanno la mancia. Dopo un giro a piedi attorno al lago, riprendiamo l’itinerario verso Fes.

Fes

Arriviamo in città da sud-ovest, attraversando inizialmente i quartieri moderni e avvicinandoci gradualmente alla Medina. Raggiungiamo il parcheggio che avevamo individuato su Google Maps, 10’ a piedi dal nostro b&b. Un vecchietto sdentato ci indica dove parcheggiare. Gli chiediamo il costo del parcheggio per la notte fino alla mattina seguente: 40 dh. Lo paghiamo e ci avviamo con il trolley verso il nostro Riad, Anass Al Oualidia, non distante da Bab Boujloud, la porta blu. Fatichiamo ad individuare il vicoletto in cui si trova, una traversa di Talaa Sghira.

Rispetto ai b&b che ci hanno ospitato fino a questo momento, scelti su Booking.com ponendo come filtro un giudizio medio minimo di 8/10, questo è il primo che ci lascia un po’ in disappunto, specialmente per la pulizia approssimativa e per il penetrante odore di latrina che, dal bagno privato, invade la camera da letto assegnataci. Il gestore si giustifica che l’odore è presente ovunque nella Medina e ci consegna bastoncini di incenso per attenuarlo. Vabbè, io esco a fare una prima ricognizione mentre Ste dorme un po’.

Alla scoperta della Medina

Prima immancabile tappa, vista anche la sua vicinanza, l’imponente Bab Boujloud, una delle porte di accesso al centro storico, appunto di colore blu. Da qui mi avventuro per gli stretti vicoletti, aggirandomi per il mercato alimentare di Talaa Kebira: sembra rivolto prettamente ai marocchini, in quanto incontro pochi turisti. Qua e là si aggirano gatti e galline spennate.

Arrivata alle mura della Medina, ritorno sui miei passi percorrendo un tratto di Talaa Sghira. Ad una prima impressione, la gente sembra più rilassata che a Marrakech: non chiede soldi per le foto ed è meno insistente. Un tizio mi chiede se mi serve la guarda del corpo, un altro mi fa un complimento rispettoso ma nessuno mi dà fastidio. Recupero Ste e proseguiamo l’esplorazione insieme.

Visitiamo la Madrasa Bou Inania, antica scuola coranica che, al mio precedente passaggio, era chiusa in quanto era il momento della preghiera. Vorremmo arrivare fino alla moschea principale ma, nei pressi di quest’ultima, la gente comincia a rendersi fastidiosa, invitandoci ad andare alle note concerie e insistendo per mostrarci la strada (ovviamente per ottenere soldi).

Tornati sui nostri passi, terminiamo la giornata cenando nel ristorante accanto al nostro Riad, Le Peroche che, al menù marocchino, affianca anche qualche piatto messicano e internazionale. Il locale è piacevole e i piatti, a base di carne e di legumi, discreti. Concludiamo con il solito tè alla menta. Prima di andare a letto studiamo la logistica per visitare le concerie, pezzo forte di Fes, la mattina seguente: dalle informazioni raccolte, il momento migliore per vederle è il mattino presto dei giorni feriali.

Tips

Maison Duffal, Azrou: cena per due, camera matrimoniale con bagno privato e colazione 560 dh

Noccioline per scimmie, Azrou: 10 dh

Parcheggio a Fes, 24h: 40 dh

Madrasa Bou Inania, Fes: 20 dh

Le Peroche, Fes: cena per due 210 dh

Riad Anass Al Oualidia, Fes: camera matrimoniale con bagno privato e colazione 374 dh

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